Ladri schiaffeggiano automobilista e rischiano di travolgere carabiniere

Ladri schiaffeggiano automobilista e rischiano di travolgere carabiniere

Ladri schiaffeggiano automobilista e rischiano di travolgere carabiniere.

I carabinieri di Gravina di Catania hanno infatti arrestato due catanesi di 51 e 21 anni, rispettivamente padre e figlio, nella flagranza di reato di danneggiamento, rapina, estorsione e resistenza a pubblico ufficiale.

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Nella serata, presso la caserma gravinese, si era presentato un trafelatissimo 44enne. Il quale ha raccontato loro che poco prima, mentre percorreva la via Virdimura di Catania, due individui di sua conoscenza lo avevano rapinato della propria autovettura Fiat Panda. Il più giovane lo aveva anche tamponato con un fuoristrada. Con l’intento, raggiunto, di costringerlo a fermarsi.

La vittima, che avrebbe riconosciuto i due malviventi ai quali in precedenza avrebbe realizzato alcuni lavori edili, sarebbe stato pesantemente schiaffeggiato dal 51enne. Il quale avrebbe quindi ordinato al figlio di impadronirsi della sua Fiat Panda. Mentre a lui avrebbe intimato il pagamento della somma di 3000 euro a fronte della restituzione dell’autovettura.

Il 44enne, pertanto, ha concordato per la tarda serata un appuntamento in via San Giovanni Battista di Catania con i suoi estortori per giungere alla riconsegna del veicolo, se pur dietro il pagamento di 2000 euro. Ma i carabinieri, non appena hanno constatato il pagamento del conquibus ai due malviventi che poco prima erano giunti a bordo dell’auto rubata e di una Volkswagen Golf, sono intervenuti qualificandosi.

L’arrivo dei carabinieri

I due avevano inizialmente manifestato un’apparente calma. Ma il padre, improvvisamente, ha innestato la marcia rischiando di travolgere un carabiniere. Fuggendo a gran velocità verso la via Galermo. Tallonato a distanza dai militari che, per evitare di creare pericoli ai pedoni ed agli automobilisti, hanno preferito seguirli a distanza.

I due si erano pertanto rifugiati nella loro casa di via Egadi. Ma, mentre il padre nonostante la ritardata apertura della porta d’ingresso non ha opposto resistenza all’arresto, il figlio si è lanciato da una finestra sul retro dell’abitazione da un’altezza di quasi 4 metri. Salvo poi presentarsi in caserma dopo circa un’ora a seguito delle sue pressanti ricerche da parte dei militari.

L’autorità giudiziaria ha infine convalidato l’arresto. Disponendo per i due la sottoposizione agli arresti domiciliari.

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