Panchina rossa viale Rapisardi

Panchina rossa viale Rapisardi: i ragazzi della piazza riacquistano la targa

Panchina rossa viale Rapisardi: i ragazzi della piazza riacquistano la targa.

Qualche settimana fa alcuni vandali avevano infatti danneggiato la panchina rossa di piazza San Luigi, viale Mario Rapisardi. Avevano in particolare divelto la targhetta: Vandalizzata panchina rossa del viale Mario Rapisardi. Asportata targhetta.

Ma i ragazzi che frequentano la piazzetta del viale, semplici cittadini che si ritrovano durante il giorno su quella panchina a fare due chiacchere hanno notato il danno che la panchina aveva subìto.

Per questo si sono mossi. E hanno deciso di fare una colletta e di ricomprare di tasca loro la targhetta.

Panchina rossa viale Rapisardi

«Tutto quello che succede alle donne a noi sta a cuore – spiega Massimo in rappresentanza del gruppo di amici della piazzetta. Noi siamo contro il femminicidio.

Un pomeriggio eravamo qui in piazza e abbiamo visto che sulla panchina mancava la cosa più importante: la targhetta. Non sappiamo chi è stato a toglierla ma ci siamo rimasti davvero male.

Così tutti noi ragazzi che frequentiamo la piazza abbiamo deciso di fare una colletta e di far rifare la targhetta. A noi questa panchina sta molto a cuore. Per quello che c’è scritto».

E così che oggi infatti, Maria Grazia Felicioli, presidente dell’associazione “Insieme per la vita”, ha organizzato un piccolo ma significativo incontro. Per ringraziare questi uomini che hanno voluto riqualificare la panchina.

Panchina rossa viale Rapisardi

«Quando viene vandalizzata una panchina rossa o divelta una targa assistiamo ad un evento veramente tristissimo – dichiara Maria Grazia Felicioli. – Questa inoltre è una panchina rossa posta sul viale Mario Rapisardi: una zona molto transitata, una panchina molto visibile.

Oggi siamo qua per ringraziare chi ha provveduto a riacquistare questa targhetta. Per fortuna c’è ancora una buona parte civile di uomini che sono contro la violenza, contro questi atti vandalici. Questi ragazzi hanno infatti provveduto a collocare nuovamente la targhetta a loro spese.

E per noi è motivo di grande orgoglio e anche di grande fiducia. Questo gesto ci dà la speranza che le persone perbene esistono.

Noi non fermeremo mai la lotta contro la violenza sulle donne. Sono state vandalizzate altre panchine in passato, ma noi le abbiamo sempre riqualificate. Per dare sempre il segnale che noi ci siamo».

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E a dare un forte segnale, a dire “noi ci siamo”, sono anche Giovanna Zizzo e Vera Squatrito. Rispettivamente mamme di Laura Russo uccisa dal padre e di Giordana Di Stefano uccisa dall’ex compagno.

Panchina rossa viale Rapisardi

«Il gesto di vandalizzare una panchina rossa è incredibile, è vergognoso – afferma Giovanna Zizzo. – È come se uccidere nuovamente la vittima. Ma noi non ci demoralizziamo perché ogni panchina che viene vandalizzata noi la riqualifichiamo. Non ci fermeremo mai. La nostra missione è quella di sensibilizzare il più possibile. E chissà magari un giorno non ci saranno più queste “teste calde” che pensano di poter vandalizzare tutto».

«Ogni volta che viene vandalizzata una panchina rossa è un colpo duro – aggiunge Vera Squatrito. – Perché è una mancanza di rispetto per le vittime. Però dobbiamo vedere anche un altro lato: ripristinando una panchina vandalizzata le ridiamo quella dignità persa. Quella dignità che è stata violata. Abbiamo ancora bisogno di lottare, di sensibilizzare quelle persone che non comprendono che la violenza va combattuta. E noi continuiamo, non ci perdiamo d’animo».

Presente questa mattina anche il presidente di V Municipio, Angelo Patanè di Fede.

Panchina rossa viale Rapisardi

«Il gesto di aver fatto una panchina rossa è un gesto altamente simbolico. Ma il gesto che hanno fatto questi ragazzi, cioè di riacquistare la targhetta e di rifarla esattamente come quella che era prima, ha un valore ancora più alto. Perché dietro un gesto così brutto (aver vandalizzato la panchina) c’è la voglia di non arrendersi. Di non rimanere indifferenti.

Il fatto che i ragazzi della piazza hanno fatto questo bellissimo gesto, la loro spontaneità e che non hanno voluto nemmeno fare pubblicità (siamo stati noi a rendere pubblica la notizia) mi dà ancora più speranza che le cose possano essere migliorate».

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