Scoperte tre piazze di spaccio a Catania e Mascalucia: 13 arresti

Scoperte tre piazze di spaccio a Catania e Mascalucia: 13 arresti

Scoperte tre piazze di spaccio a Catania e Mascalucia: 13 arresti.

I carabinieri del comando provinciale di Catania, supportati da personale del nucleo cinofili di Nicolosi e del XII° reggimento carabinieri Sicilia, hanno infatti arrestato 13 persone. Gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Nonché spaccio di sostanze stupefacenti.

(Oltre a Scoperte tre piazze di spaccio a Catania e Mascalucia: 13 arresti, leggi anche le altre news di CRONACA).

Si tratta di organizzazione operante nell’hinterland catanese di San Giovanni Galermo. Con al vertice due cugini: Attilio Salici e Gaetano Attilio. I cugini gestivano appunto tre fiorenti “piazze di spaccio” tra Catania e la villa comunale di Mascalucia.  

L’indagine:

L’indagine trae origine dall’arresto in flagranza di uno degli indagati sorpreso durante la cessione di sostanza stupefacente. E si è sviluppata mediante attività tecniche che hanno permesso di far emergere l’operatività di uno stabile sodalizio dedito al traffico di stupefacenti. Sodalizio dotato di una base logistica ed operativa: una fiorente attività di autonoleggio a San Giovanni Galermo, strutturato secondo una precisa suddivisione dei compiti e degli orari di “lavoro”. Con una “cassa” comune (l’introito complessivo giornalmente stimato si aggirava intorno a 8000 euro circa).

In particolare, la metodologia prevalente utilizzata nella distribuzione della sostanza era quella della cessione “porta a porta”. Utilizzata anche in relazione alla limitazione alla circolazione a causa dell’emergenza pandemica. Mentre ampiamente “decriptato” è stato il linguaggio convenzionalmente adottato dagli indagati per la compravendita dello stupefacente.

L’attività ha consentito così di sequestrare nella flagranza di reato oltre 2 kg tra marijuana e cocaina. Grazie al monitoraggio della numerosa clientela del gruppo criminale.

12 dei soggetti colpiti dall’ordinanza cautelare, tra i quali anche un’unica donna, si trovano ora in carcere. Mentre 1 è agli arresti domiciliari.

I due cugini sono risultati essere inoltre percettori del reddito di cittadinanza. Unitamente ad altri due dei sodali coinvolti per un importo pari ad oltre 36.000 euro.

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