Scomparsa targa Felicia Bartolotta, mamma di Peppino Impastato

Scomparsa targa Felicia Bartolotta, mamma di Peppino Impastato

Scomparsa targa Felicia Bartolotta, mamma di Peppino Impastato.

Lo ha appena postato la pagina ufficiale dedicata a Peppino e Felicia, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato:

«Da anni riceviamo notizie di sfregi e vandalismi ai luoghi in cui si ricorda Peppino. Oggi, per la prima volta, apprendiamo la notizia della scomparsa di una targa dedicata alla Memoria di Felicia Bartolotta, mamma di Peppino, che si trovava al centro di Piazza Cavour, a Catania.

La targa era stata apposta da appena 4 giorni, nel corso di un’iniziativa in cui hanno partecipato studenti, insegnanti e associazioni promossa dalla Fnism di Catania e dal municipio di “Borgo-Sanzio”.

Condividiamo i sentimenti di Pina Arena, presidente Fnism di Catania, che ha fortemente voluto la titolazione. A lei e a tutti i promotori esprimiamo la nostra gratitudine per l’impegno preso, la nostra solidarietà e il nostro sostegno per questo vile gesto che non colpisce soltanto la memoria di Felicia, di Peppino e della nostra storia, ma di tutta la nostra terra e tutte quelle persone che si impegnano quotidianamente per riscattarla».

(Leggi anche le altre news della rubrica CURIOSANDO).

Ecco dunque il post di Pina Arena:

«Attonita. Senza parole. Quasi non ci credo. È sparita la targa di intitolazione a Felicia Bartolotta Impastato. Hanno tagliato e strappato la corda che la legava all’alberello di alloro. I pezzi della corda tranciata sono ancora lì, per terra.

L’avevamo collocata, 4 giorni fa insieme. Studenti, insegnanti, donne e uomini delle Istituzioni, delle associazioni. Era un simbolo: di riconoscenza, di memoria del coraggio di una Donna che non si è fermata davanti ai criminali della mafia, di un impegno tenace da onorare.

Ho cercato intorno con lo sguardo, ho fatto un giro della Piazza. Ho chiesto ai gestori del chiosco. Niente, sparita.

La barbarie deve avere risposte e le troveremo. Ora c’è solo sgomento, dispiacere, e tanta rabbia».

Questo è dunque l’ennesimo atto di vandalismo della nostra città.

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