Parto naturale

Parto naturale: quell’immenso miracolo tra gioia e dolore

Parto naturale: quell’immenso miracolo tra gioia e dolore.

Come primo articolo della nuova rubrica ESSEreMamme ho scelto di parlarvi del parto naturale.

Questo perché ho avuto “l’onore” di poter provare entrambe le esperienze: il parto naturale appunto e quello cesareo.

Ma soffermiamoci sul primo.

Prima domanda: è doloroso? Sì. Non voglio prendervi in giro care mamme, ma il parto naturale fa male.

È vero che nel momento in cui vedi tuo/a figlio/a provi una gioia immensa. Ma è anche vero che il dolore non lo dimentichi in un istante. Quello che posso dirvi è che passa. E anche abbastanza velocemente.

Ma facciamo una breve introduzione su questo grande miracolo della vita.

(Leggi anche le altre news della rubrica ESSEreMamme).

Il parto naturale è definito anche parto “spontaneo”, appunto perché avviene spontaneamente, naturalmente e a volte quando meno te l’aspetti.

Si può definire parto “a termine” quando avviene tra l’inizio della 37ª settimana e la fine della 41ª settimana.

Al corso pre-parto (ne parleremo), mi hanno spiegato che il parto naturale può essere suddiviso in 4 fasi: fase prodromica, fase dilatante, fase espulsiva e secondamento.

Le prime due fasi costituiscono il cosiddetto travaglio. Che comincia con forti e regolari contrazioni uterine accompagnate da modificazioni a carico della cervice (assottigliamento e dilatazione).

Parto naturale, la fase prodromica:

Nello specifico, la prima fase è caratterizzata dalla presenza di contrazioni irregolari dell’utero. Ma con una certa tendenza alla regolarizzazione con il passare delle ore.

Queste contrazioni sono diverse dalle contrazioni che identificano l’inizio del travaglio. E sono definite “contrazioni di Braxton Hicks”. Inoltre può verificarsi anche l’espulsione del cosiddetto “tappo mucoso”, assieme a piccole striature di sangue dovute alle iniziali modificazioni della cervice uterina.

La prima fase non sempre si verifica. Perché le contrazioni vere e proprie possono anche avvenire regolarmente e improvvisamente.

Seconda domanda: come capire se si tratta di contrazioni vere e proprie? Vi assicuro che lo capirete… perché si tratta di dolori veramente forti, ad intervalli regolari e brevi.

Parto naturale, la fase dilatante:

Il travaglio può durare diverse ore. Dipende da caso a caso. Il travaglio finisce quando si arriva alla fase dilatante che termina appunto alla dilatazione completa della cervice uterina.

Durante queste fasi, la maggior parte delle volte, avviene anche la rottura delle membrane. Più comunemente detta “rottura delle acque”.

Terza domanda: si riesce davvero a capire quando avviene la rottura delle acque? Care mamme, vi assicuro che lo capirete….

Ma arriviamo alla fase più emozionante del parto, la fase espulsiva:

Tecnicamente avviene quando, completata la dilatazione, iniziano tutti quei movimenti e quelle rotazioni che il feto deve compiere all’interno del canale del parto per poter nascere.

Dal punto di vista emotivo è quando nasce vostro/a figlio/a…

A questo punto vi dico che non capirete più nulla. Vi consiglio di effettuare le tecniche di respirazione che vi hanno insegnato al corso pre-parto (tecniche da usare anche durante il travaglio naturalmente). Vi consiglio anche di seguire e di fidarvi del ginecologo e dell’ostetrica. L’importante è “spingere” nel momento giusto.

Quarta domanda: come capire quando è il momento giusto per spingere? Lo capirete, perché sentirete “fisicamente” il bisogno vero e proprio di “spingere”.

E in un tempo che vi sembrava infinito, avrete finalmente tra le braccia il vostro/a bambino/a.

Ma non è finita qui! Adesso c’è la fase del secondamento:

(Avete già il vostro/a piccolo/a tra le braccia e nemmeno vi accorgerete di cosa sta succedendo…).

In questa fase in pratica vengono espulse placenta, cordone e membrane amniocoriali. (È più un lavoro che fanno i medici, tranquille…).

Concludo questo primo articolo rassicurandovi che tutto avviene in maniera naturale. Ciò che è importante è avere la massima serenità. Tutte diciamo “non ce la faccio”, non temete.

Ma vi assicuro vi verrà fuori una forza che non pensavate di avere…

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