Omicidio Elena, la mamma: “l’ho uccisa girata, non volevo guardare”

Omicidio Elena, la mamma: “l’ho uccisa girata, non volevo guardare”

Omicidio Elena, la mamma: “l’ho uccisa girata, non volevo guardare”.

È trascorsa una settimana da quando la piccola Elena Del Pozzo è stata uccisa in modo atroce da colei che avrebbe dovuto proteggerla. Sua mamma. Martina Patti, in carcere per omicidio premeditato pluriaggravato e soppressione del cadavere.

In questa settimana Martina Patti è rimasta in isolamento al carcere di piazza Lanza e le indagini sono proseguite senza sosta.

Martina avrebbe ucciso la figlia con 11 colpi di arma da taglio. Presumibilmente un coltello da cucina. Avrebbe poi nascosto la figlia all’interno di 5 sacchi neri, sotterrandola parzialmente.

La piccola non sarebbe morta subito, ma lentamente.

L’omicidio inoltre non sarebbe avvenuto in casa ma nel campo del ritrovamento. In quanto le tracce di sangue trovate nell’abitazione sarebbero da riporto.

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L’ordinanza del Gip:

All’interno dell’ordinanza del gip di Catania emergono ora altri elementi.

Martina avrebbe detto al gip: “ho portato Elena in questo campo e le ho fatto del male. Non ricordo bene, perché ero girata e non volevo guardare”.

La Patti avrebbe “prelevato Elena dall’asilo non prima delle 13.15. Probabilmente portandola a casa. È stato, infatti, rinvenuto in cucina parte del budino che Elena avrebbe mangiato”.

Avrebbe così portato la figlia nel campo. E avrebbe “scavato la fossa dove ha sepolto il cadavere della figlia”. (Ma potrebbe averla fatta prima di andare a prendere la bimba al grest).

Martina Patti si sarebbe poi “disfatta dell’arma del delitto” e sarebbe “rientrata a casa, lavandosi e cambiandosi”.  Inscenando poi il famoso rapimento.

Per il gip sarebbero tutte fasi tutte che sottolineano la pienezza delle sue facoltà. E come già dichiarato dai carabinieri in conferenza stampa, la donna non avrebbe manifestato alcun segno di pentimento.

Il gip sottolinea dunque: “uccidere un figlio in tenera età e, quindi indifeso, oltre a integrare un gravissimo delitto, è un comportamento innaturale, ripugnante, eticamente immorale, riprovevole e disprezzabile, per nulla accettabile in alcun contesto… indice di un istinto criminale spiccato e di elevato grado di pericolosità. L’indagata ha inscenato il rapimento con estrema lucidità e non ha manifestato segni di ravvedimento e pentimento. Tutti elementi che denotano una particolare spregiudicatezza, insensibilità, assoluta mancanza di resipiscenza”.

I funerali: 

E intanto domani, alle 17, al Duomo di Catania, si terranno i funerali della bimba. A celebrarli, l’arcivescovo mons. Luigi Renna.

I funerali saranno trasmessi sui canali di Youtube e Facebook della Arcidiocesi di Catania: «in merito alla tragica scomparsa della piccola Elena, affacciatasi alla vita da appena cinque anni, i funerali avranno luogo in Cattedrale il 22 giugno alle ore 17,00. Essendo questa una Celebrazione particolarmente significativa e dolorosa è doveroso custodire il dolore di quanti o per vicinanza familiare o semplicemente affettiva desiderano raccogliersi in preghiera per l’estremo saluto. Per questo motivo, per dare la possibilità a tutti gli inviati delle emittenti televisive, che non potranno accedere direttamente alla Cattedrale, di fruire delle immagini, la Celebrazione delle esequie sarà trasmessa in diretta nei canali di Youtube e Facebook della Diocesi di Catania».

Lutto cittadino: 

Infine il sindaco di Mascalucia ha dichiarato: «Mercoledì, giorno dei funerali, saranno sospese tutte le manifestazioni pubbliche eventualmente in programma nell’arco di vigenza del lutto cittadino. Saranno inoltre esposte le bandiere a mezz’asta nelle sedi comunali ed in tutte le sedi istituzionali della città.

Si ringrazia, per la vicinanza ed il conforto, Monsignor Luigi Renna.

L’amministrazione comunale si unisce insieme all’intera comunità mascaluciese, all’immenso dolore della famiglia».

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