Mons. Luigi Renna incontra i detenuti del carcere di Piazza Lanza.
Dopo il carcere Bicocca, il nuovo Arcivescovo di Catania ha infatti visitato il carcere di piazza Lanza.
Mons. Renna ha così fatto riferimento alla più grande beatitudine proclamata da Gesù nel “discorso della montagna”: la povertà. Condizione, quest’ultima, che accomuna tutti i carcerati. Perché non solo privi di risorse economiche, ma, soprattutto, della libertà. Esortando a riporre ogni speranza all’evento successivo alla quaresima, la Pasqua di Resurrezione.
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L’Arcivescovo ha affermato inoltre che il “chiedere il perdono è un grande gesto di carità”.
“Il perdono accompagna il cammino di conversione di ciascuno di noi. Segna una svolta nella nostra vita, dando a tutti la possibilità di ‘con-vergere’, cioè dirigersi insieme con Gesù”.
Mons. Renna ha, poi, parlato della cenere, simbolo dell’inizio della quaresima. Evidenziandone l’attuale scarso valore. Ma ha anche ricordato che “nel passato veniva usato al posto del sapone per detergere ed, inoltre, come nutriente per le piante”. Quindi la cenere diventa segno di purificazione.
Ad imporre la cenere sul capo di Mons. Renna, un detenuto di Santo Domingo.
Nella preghiera dei fedeli alcuni detenuti del ramo femminile e maschile hanno rivolto il loro pensiero ai poveri dell’Ucraina. Privati delle loro case a causa della guerra.
A conclusione della celebrazione il Direttore, Elisabetta Zito, ha presentato la struttura carceraria che ha 15 classi di studio. Dalle elementari fino ad un corso universitario.
