Maxi rissa: persone a terra con ferite al capo e al volto

Maxi rissa: persone a terra con ferite al capo e al volto

Maxi rissa: persone a terra con ferite al capo e al volto.

I carabinieri di Paternò hanno infatti denunciato 7 uomini dei quali 5 del posto, di età compresa tra i 28 ed i 59 anni, nonché due di origini romene di 29 e 50 anni. Tutti ritenuti appunto responsabili di rissa aggravata.

I fatti si sono verificati in serata in una piazza del centro cittadino di Paternò. E hanno visto l’intervento dei militari del nucleo radiomobile allertati dalle telefonate di passanti che hanno avvisato il 112 NUE.

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I militari hanno così trovato alcuni giovani di nazionalità romena distesi in terra con ferite al capo ed al volto. I quali, soccorsi da personale medico del 118, hanno loro riferito di aver avuto una lite con il proprietario di un bar e con i suoi avventori.

Dopo aver tentato di sedare gli animi, i militari sono venuti però a conoscenza delle reciproche minacce dei due gruppi contendenti. Uno dei quali, in particolare, alle presunte minacce di quello dei romeni di “vendicarsi” su quell’attività commerciale, ha raggiunto l’ospedale paternese SS. Salvatore per “chiarire la questione” con gli altri connazionali. In attesa delle cure prestate dai sanitari ai loro amici.

Fortunatamente i militari, coadiuvati dai rinforzi dei colleghi fatti convergere dalla centrale operativa, hanno evitato l’epilogo violento della diatriba interponendosi tra di loro.

La successiva attività investigativa dei militari, che si è avvalsa della disamina dei filmati di alcuni sistemi di videosorveglianza, ha inoltre consentito l’individuazione dei responsabili. E anche di risalire alle verosimili motivazioni della rissa. Nata originariamente tra gli stessi appartenenti al gruppo dei romeni proprio dinnanzi al bar. Il cui titolare del bar sarebbe intervenuto con intenti “pacificatori” invitandoli ad allontanarsi.

La reazione dei romeni avrebbe causato l’intervento di amici ed avventori del barista. I quali, successivamente, sono stati costretti a rinchiudersi all’interno dello stesso esercizio per scampare alla reazione della parte avversa che con calci, bastoni e sedie cercava di sfondarne la porta d’ingresso.

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