DoNNe #vietatomorire: al via il corso gratuito di difesa per le donne

DoNNe #vietatomorire: al via corso gratuito di difesa per le donne.

La nostra rubrica Donne si occupa da sempre della lotta contro la violenza sulle donne e contro il femminicidio. Non si arrestano le aggressioni nei confronti delle donne. Né, purtroppo, gli omicidi.

Non smetteremo mai infatti di ricordare Laura Russo, uccisa dal padre. Giordana Di Stefano, uccisa dall’ex compagno. E ancora Vanessa Zappalà, uccisa dall’ex fidanzato. Valentina Giunta uccisa dal figlio. Lucrezia Di Prima uccisa dal fratello.

Senza dimenticare le tantissime donne che quotidianamente vengono aggredite, violentate e purtroppo a volte uccise da sconosciuti.

Una violenza che non si arresta, ma dalla quale si può, in qualche modo, provare a difendersi.

Oggi abbiamo intervistato Valentina Capizzi. Una donna che ha avuto l’idea di organizzare un corso di difesa per le donne, totalmente gratuito.

DoNNe #vietatomorire: al via il corso gratuito di difesa per le donne  

Valentina, tu come donna, ti senti molto vicina alla lotta contro la violenza sulle donne. Hai infatti deciso di organizzare un corso di difesa per le donne, totalmente gratuito. Ci spieghi di cosa si tratta?

«Come hai ben detto tu, le aggressioni nei confronti delle donne non si arrestano. Pensiamo: ogni tre giorni una donna viene uccisa in Italia. Dall’inizio del 2022 è già capitato 77 volte.

Ed io mi sono sempre chiesta, se mi trovassi in una circostanza simile, quale sarebbe la mia reazione? Cosa dovrei fare di pratico per salvarmi la vita?

La prima cosa a cui ho pensato è stata LIBERARMI E SCAPPARE per poter chiedere aiuto. Ma come fare? Di solito le reazioni delle vittime durante un’aggressione sono due. O rimanere paralizzate dalla paura, o cominciare a dimenare mani e piedi senza alcun risultato.

Così ho pensato: se ogni donna ricevesse un addestramento specifico, consapevole e sicuro, che le consentisse di liberarsi e scappare, i numeri delle vittime diminuirebbero drasticamente. E allora deciso di organizzare un corso di autodifesa, che preparasse le donne non alla violenza, ma alla difesa consapevole.

Poi però mi sono detta, il corso deve essere completamente gratuito. Sì, perché credo che nella vita ci siano cose che non debbano avere un costo. Non devo pagare per sapere come difendermi, non è un lusso né un capriccio. È una necessità, è un diritto avere salva la vita.

Infatti il titolo che ho voluto dare a questo progetto è: DoNNe #vietato morire.

Sì, perché la vita è sacra ed è vietato perdere la vita a causa di un atto di violenza».

DoNNe #vietatomorire: al via il corso gratuito di difesa per le donne

Ci spieghi tutti i dettagli del corso?

«Il corso inizierà sabato 26 novembre, il giorno dopo la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e si terrà tutti i sabati per un’ora e mezza.

Avrà la durata di un mese, al termine del quale verrà consegnato alle partecipanti un attestato.

Il corso è aperto a tutte le donne. Tutte. Non bisogna aver avuto un’esperienza negativa nella vita per voler partecipare. Il corso è prevenzione, è conoscenza. Io paragono sempre la violenza a un cancro che ti uccide. Ebbene il corso è un check up che ci aiuta a saper reagire in caso di emergenza.

Il corso si terrà all’accademia di danza Etna country style a Gravina di Catania, dalla maestra Denise Di Stefano, insegnante di karate.

Ringrazio sia il proprietario della struttura Giuseppe Schiaccianoce che la maestra Denise che, ribadisco, stanno offrendo struttura e corso gratuitamente. Spinti solo dal desiderio di aiutare il prossimo».

(Leggi anche le altre news della rubrica DONNE).

Chi ti sta aiutando nella realizzazione di questo progetto?

«Questo progetto è partito da un mio sogno. Ma sappiamo bene che i sogni devono essere realizzati per creare qualcosa di grande. Ed io devo ringraziare due uomini, due uomini dalla parte delle donne. Andrea Bruno, segretario regionale vittime civili di guerra Sicilia, e Alessandro Bifera, volontario impegnato da tempo nelle politiche della famiglia.

Ad entrambi devo un ringraziamento particolare, perché mi hanno supportata, incoraggiata e aiutata davvero tanto a realizzare il mio progetto».

Hai altri progetti?

«Ho un sogno ancora più grande. Io faccio la maestra, e per me sarebbe un traguardo importante utilizzare nelle scuole un’ora di educazione fisica ogni settimana, per insegnare ai ragazzi e alle ragazze cosa fare se avvicinati o aggrediti. Una scuola sempre più consapevole e attenta alla tutela dei nostri giovani.

Approfitto di questo spazio per invitare maestri e strutture sportive a collaborare con il nostro progetto, per poter dare a quante più donne possibili l’opportunità di partecipare a un corso di autodifesa in modo gratuito».

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