Arrestato sovrintendente della polizia penitenziaria

Arrestato sovrintendente della polizia penitenziaria. I dettagli

Arrestato sovrintendente della polizia penitenziaria. I dettagli.

La Guardia di Finanza, con la collaborazione del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania nei confronti di 16 soggetti. Sottoposti a indagine, a vario titolo, per i reati di: Associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanza stupefacente nel carcere di Augusta – Brucoli. Oltre che per associazione per delinquere finalizzata all’indebito procacciamento di apparati telefonici per i detenuti della stessa casa circondariale. E, infine, per corruzione di pubblici ufficiali per atti contrari ai doveri di ufficio.

Nel dettaglio, l’attività d’indagine ha consentito di fare luce su una ramificata organizzazione criminale attiva tra Catania e Augusta. Finalizzata appunto al reperimento e allo spaccio di sostanza stupefacente di varia tipologia tra i detenuti del predetto istituto di pena. (Cocaina, marijuana, hashish e skunk). Oltre all’illecita immissione e consegna, a favore degli stessi soggetti reclusi, di telefoni cellulari e apparecchi per la comunicazione.

In particolare, le investigazioni, iniziate a settembre del 2020, hanno permesso di:

Appurare, in primo luogo, che l’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti è stata promossa da due soggetti detenuti nel carcere di Augusta. I quali, attraverso telefoni cellulari illegalmente introdotti nella casa circondariale, hanno diretto le attività dei sodali all’esterno. Volte al reperimento, al deposito e al trasporto di diverse tipologie di sostanza stupefacente. Oltre che provveduto a organizzare la materiale, illecita introduzione delle sostanze in carcere. E inoltre a gestire la cassa comune dell’associazione criminale.

E ancora, individuare, all’esterno della casa circondariale, gli altri partecipi dell’associazione. I quali hanno organizzato un articolato e ben definito sistema per acquistare, nascondere, confezionare, trasportare e infine introdurre in carcere lo stupefacente e gli apparati di comunicazione. 

Acquistato lo stupefacente, un sovrintendente della Polizia penitenziaria, in servizio presso il carcere di Augusta aveva il compito, dietro compenso, del trasporto e dell’introduzione della droga nella stessa casa circondariale.

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Mentre un soggetto ha garantito, d’intesa con i predetti sodali, il costante approvvigionamento di telefoni cellulari, SIM card e accessori, per la successiva introduzione in carcere. Sempre a cura dello stesso sovrintendente.

Quindi, poiché le indagini hanno evidenziato che il poliziotto della penitenziaria, nell’esercizio della sua funzione di pubblico ufficiale, ha ricevuto somme di denaro per il trasporto e l’illecita introduzione della droga e degli apparecchi telefonici nel carcere di Augusta, a lui – e tutti i menzionati appartenenti all’associazione criminale quali corruttori – è stato contestato il reato di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio.

Il sovrintendente – individuato anche grazie al contributo fornito dal gruppo di comando del carcere di Augusta – godeva all’interno dell’istituto di connivenze e coperture sulle quali sono in corso ulteriori accertamenti.             

Una volta introdotti in carcere i diversi quantitativi di stupefacente i soggetti citati hanno provveduto a cederlo, dietro pagamento, ad altri reclusi. I quali, a loro volta, lo hanno rivenduto ad altri detenuti.

In esito all’attività di indagine del Nucleo PEF della Guardia di finanza di Catania, il Giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale, su proposta di questo Ufficio, ha pertanto emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tali soggetti.

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