Agata è tornata. La tanto attesa Messa dell’Aurora

Agata è tornata. La tanto attesa Messa dell’Aurora.

Sono in migliaia i devoti che hanno atteso l’uscita di Agata durante la Messa dell’Aurora.

Fuori e dentro la Cattedrale, i catanesi in preghiera hanno riabbracciato Sant’Agata lo stop a causa della pandemia.

Un’emozione grandissima per tutti i cittadini.

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A proclamare la Messa dell’Aurora, l’arcivescovo Monsignor Luigi Renna.

«È davanti ai nostri occhi il busto reliquiario di Sant’Agata… la nostra Santuzza stringe in mano la Croce… Nelle mani di sant’Agata quella croce è un trofeo della vittoria che ha conseguito ripercorrendo nel carcere e nelle torture i patimenti di Cristo… Agata aveva deciso di seguire il Signore, come tanti uomini e donne in un tempo nel quale essere cristiani era molto rischioso: si rischiava l’emarginazione… o l’arresto…

E’ stato rischioso per don Pino Puglisi, perché un parrino a Palermo… E’ stato rischioso essere un magistrato che come cristiano portava la croce di occuparsi di criminalità organizzata, scelta consapevole con la quale Rosario Livatino ha abbracciato la sua responsabilità sotto la tutela di Dio. Così Biagio Conte… ha venduto tutto ed ha seguito Cristo, per fare qualcosa che infondesse speranza ai poveri….

Il Signore ci ha dato in Sant’Agata, nei martiri e nei testimoni di carità… l’esempio di come si porta la croce dietro Cristo…

Gesù dice che la croce bisogna portarla “ogni giorno”: il rischio di essere cristiani non è un abito per i giorni di festa, ma è un impegno quotidiano…

Catania ha bisogno di uomini e donne che come sant’Agata sappiano portare la croce delle loro responsabilità, che corrano il rischio di essere cristiani tutti i giorni e in tutti i luoghi di questa città…

Portano la croce quelli che hanno un lavoro precario, che dalla mattina alla sera, forse anche portando a casa uno stipendio magro, mantengono integra la loro dignità, rinunciando ad essere messi al soldo della mafia…

Portate la croce voi che con grandi sacrifici state facendo di tutto perché i vostri figli, attraverso la scuola, costruiscano un futuro che non ha come obiettivo la strada o il carcere…

Portate la croce voi che abitate nei quartieri dove un Comune in dissesto finanziario da troppi anni non vi può assicurare alcun servizio, e in cui le luci delle strade sono così rade che vi siete rassegnati ad illuminarvi alla luce della luna…

Non abbiate paura di rischiare e di puntare tutto sulla fede, sull’onestà, sull’amore per la famiglia e per il futuro dei vostri figli…

Oggi Agata ci sorride e ci presenta la croce, perché il nostro popolo di devoti sappia portarla e dire con lei: “Ecco il vessillo della Croce, ecco il vessillo della mia vita. Un vessillo di amore”!».

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